Giuria 2018

 

 

 

Michelangelo Pistoletto (Presidente di Giuria)

Pittore e scultore italiano, nato a Biella nel 1933. Esponente della pop art e dell'arte povera, dagli anni Sessanta ha sviluppato originali soluzioni artistiche, sperimentando numerosi materiali e tecniche, con l'intento di coinvolgere attivamente lo spettatore all'interno della sua opera. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti: il Leone d'oro alla carriera alla 50° Biennale di Venezia (2003); il Wolf Foundation Prize in Arts (2007); il Praemium Imperiale dalla Japan Art Association (2013).

Per una sua biografia completa, si visualizzi questa pagina.


Vita e opere
[da Treccani.it]
Professore all'Accademia di Belle Arti di Vienna (1991-2000). Dopo le giovanili esperienze nel campo del restauro (con il padre) e della pubblicità (con Armando Testa) e un approccio tradizionale alla pittura, incentrata sulla figura umana e il suo rapporto con il fondo (serie di autoritratti), ha iniziato la sua attività verso la fine degli anni Sessanta. L'opera di Pistoletto s'inserisce nell'ambito della cosiddetta «nuova oggettività» di cui è in Italia uno dei più significativi interpreti. L'uso di una tecnica personale assolutamente inedita quale il riporto di fotografie di oggetti o di persone a grandezza naturale su vaste superfici di acciaio inossidabile specchiante (veline dipinte su acciaio inox lucidato a specchio) e nei plexiglas (Pila di dischi, 1964), diviene una sua cifra costante a partire dal 1963. La tematica dell'«uomo-oggetto», l'ambiguità del rapporto tra realtà e immagine trovano in tale tecnica un codice espressivo particolarmente provocante dato dall'apparente oggettività dell'universo proposto, dove l'immagine riprodotta si trova inserita nel trompe-l'œil del reale ambiente circostante.

Nel 1959 è stato invitato alla Biennale di San Marino: fin dagli inizi le sue opere gli valsero un immediato interesse a livello internazionale. Fu del 1960 la sua prima personale alla Galleria Galatea a Torino; nel 1964 espose a Parigi presso la Galleria Sonnabend. Da allora venne invitato costantemente alle più significative manifestazioni internazionali. Nel 1969 ha ottenuto il premio della Critica al Palais des Beaux Arts a Charleroi. Seguono, nella costante interrelazione di realtà e apparenze, coinvolgente ambiente e spettatore, una serie di installazioni e opere che utilizzano materiali eterogenei, dagli stracci alla carta, ai fili elettrici (Oggetti in meno, 1966; Venere degli stracci, 1967; Mappamondo, 1966-68; Divisione e moltiplicazione dello specchio, 1975-76; Il pavone, 1979), sculture di poliuretano rigido, gesso, cemento, marmo (Annunciazione, 1980, Iesi, Pinac. comunale; Gigante di marmo, 1982-83). Pistoletto ha realizzato anche happening e azioni teatrali (Opera Ah, 1979; Anno Uno, 1981).

Sue opere sono presenti nei maggiori musei d'arte moderna e contemporanea; ha partecipato a nove edizioni della Biennale di Venezia (1966, 1976, 1978, 1984, 1986, 1993, 1995, 2003, 2005) e a quattro della Documenta di Kassel (1968, 1982, 1992, 1997). Tra le più recenti mostre personali a lui dedicate si ricordano quella alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma nel 1990; al Kunstbau Lenbachhaus di Monaco nel 1996; alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Modena nel 2005; al MAMAC di Nice nel 2007; al Louvre di Parigi nel 2013; al Blenheim Palace di Londra nel 2016. Nel 2013 l'artista ha pubblicato con Alain Elkann il testo autobiografico "La voce di Pistoletto", in cui sono ricostruiti la sua vita e il suo percorso creativo, mentre è del 2017 il saggio "Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società".


Da Cittadellarte al Terzo Paradiso
[da Pistoletto.it]
Nel 1994 prende avvio Progetto Arte, con il quale Pistoletto (attraverso un manifesto programmatico, incontri pubblici, manifestazioni e mostre multidisciplinari) pone l’arte in relazione attiva con i differenti ambiti del tessuto sociale, al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 1998 viene inaugurato il centro multiculturale e plurisettoriale Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, situato in una manifattura dismessa di Biella acquisita dall'artista, all'interno del quale le finalità espresse nel Progetto Arte, sono tuttora sviluppate e realizzate, attraverso convegni, esposizioni, workshop e realtà come la ”Università delle idee” e le “Terme culturali”.

Nel 2004 l'Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche e in tale occasione l'artista annuncia pubblicamente quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso, di cui nel 2003 aveva scritto il manifesto e disegnato il simbolo. Quest’ultimo è costituito da una riconfigurazione del segno matematico d’infinito: tra i due cerchi contigui, assunti a significato dei poli opposti di natura e artificio, viene inserito un terzo cerchio centrale, a rappresentare il grembo generativo di una nuova umanità, ideale superamento del conflitto distruttivo in cui le due sfere si ritrovano nell’attuale società. Il «Terzo Paradiso è la terza fase dell'umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura. [...]. A tale fine occorre innanzitutto ri-formare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune. Il Terzo Paradiso è il grande mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità nella visione globale» [Michelangelo Pistoletto, 2003].

Nel 2010 è autore del saggio “Il Terzo Paradiso” (pubblicato in italiano, inglese, francese e tedesco) e nel 2012 si fa promotore del Rebirth-day, prima giornata universale della rinascita, festeggiata ogni anno il 21 dicembre con iniziative realizzate in diversi luoghi del mondo. Nel 2014 il simbolo del Terzo Paradiso viene installato nell'atrio della sede del Consiglio dell'Unione Europea a Bruxelles durante il semestre di presidenza italiana e nel 2015, all'interno del parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra, sede dell'ONU, realizza un'opera intitolata Rebirth e costituita da un grande simbolo del Terzo Paradiso formato da 193 pietre, una per ciascun paese membro dell'ONU. Nel 2017 una riconfigurazione del simbolo del Terzo Paradiso è scelta come logo della missione spaziale VITA, durante la quale le foto scattate dall'astronauta Paolo Nespoli sono condivise attraverso la app SPAC3 per creare un'opera collettiva planetaria.

 

 

Emanuele Caruso

Giovane regista, nato ad Alba nel 1985, nel 2006 realizza le riprese del suo primo cortometraggio “Una scelta di Vita” e nel 2007 si diploma in “Regia e produzione video” presso l’Accademia Nazionale del Cinema di Bologna. Nel 2010 presenta il suo cortometraggio “Elogio alla Solitudine” al 58° Trento Film Festival e al 63° Festival di Cannes.

Nel 2012 esordisce nel lungometraggio, girando il suo primo documentario (“Meno 100 Chili”) e iniziando le riprese del film “E fu sera e fu mattina”, che, a fronte di un budget di 73.000 Euro, di cui 43.000 raccolti mediante crowdfunding e crowd equity, arriverà ad incassarne più di 300.000 al botteghino. Nel 2014 il film esordisce al cinema, distribuito indipendentemente, vendendo oltre 40.000 biglietti e vincendo il Premio F.I.C.E. (Federazione Italiana Cinema d’Essai) come “Film indipendente dell’anno”. “E fu sera e fu mattina”, oltre a venir selezionata al World Film Festival di Montréal, è stata anche l’unica opera italiana in concorso al 36° Cairo International Film Festival.

Nel 2018 esce nelle sale il suo secondo lungometraggio di finzione, “La terra buona” (anche in questo caso interamente autoprodotto), del quale, oltre alla regia, firma soggetto, sceneggiatura e montaggio. Il film, che con l’opera precedente condivide sicuramente la presenza del territorio come uno degli attori protagonisti, narra la storia di padre Sergio De Piccoli, il monaco benedettino scomparso nel 2014 che nel monastero di Marmora (nella cuneese Val Maira) dedicò la vita ad accumulare, catalogare e sistemare in una fitta rete di cunicoli oltre 60.000 volumi: un patrimonio dal valore di 2 milioni di Euro che ora rischia di andare perduto. L’opera è stata finanziata dall'azienda energetica albese Egea e da oltre 500 sottoscrittori che, sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal basso, ne hanno acquistato quote per oltre 80.000 Euro, la cifra più alta mai raccolta in Italia per un film di azionariato popolare.

 

 

  

 

Paolo Favaro

Regista e montatore cinetelevisivo, ha iniziato a operare nell'ambito dello spettacolo nel 1980, occupandosi dapprima di regia tecnica radiofonica e produzione di programmi radiofonici, e quindi, dal 1985 e per un decennio, come assistente di studio televisivo, fonico, montatore del suono e sincronizzazione. Ha collaborato con, tra gli altri, Cinefiat, Centre Pompidou, Ipotesi Cinema, Shoah Visual History Foundation, Fininvest, La Sept Arte, Rai, Raisat, C.N.R., Archivio Nazionale della Resistenza di Torino, Università degli studi di Torino, Università di Urbino "Carlo Bo, Centro sperimentale di Cinematografia.

Montatore cinetelevisivo dal 1995 ha condotto per diversi anni il Laboratorio video-etnografico all'interno del corso di Laurea Specialistica in Antropologia culturale ed etnologia e in Comunicazione Multimediale e di Massa dell'Università di Torino. Dal 2009 collabora come docente presso il centro sperimentale di cinematografia (Sede Piemonte - Corso di Animazione).

Dal 2015 lavora come responsabile di post-produzione e nel 2017 è in concorso alla74ª alla edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia come regista del documentario “L’Enigma di Jean Rouch a Torino - Cronaca di un film raté”.

 


  

Manuela Michetti

Laureata in Lettere presso La Sapienza di Roma e specializzatasi in cinema alla New York University, è Head of Sales Theatrical per la Ambi Media Italia, partner italiano di Ambi Media Group, una delle realtà più interessanti e rilevanti dell’attuale mercato cinematografico mondiale. Fornisce consulenza per la distribuzione di film e documentari indipendenti sul territorio nazionale. Responsabile per il Piemonte, la Valle d'Aosta e la Liguria per conto di Cinestat S.r.l. per la quale si occupa, per conto di importanti case di distribuzione (Disney, FilmAuro, Fox, 01, Warner), di controllo proiezioni, sbigliettamento e marketing, nonché di antipirateria.

Dal 2001 collabora con AIACE Torino (del cui direttivo ha fatto parte) e si occupa di rapporti con le scuole e gli esercizi cinematografici. Collabora con il Sottodiciotto Film Festival e organizza corsi di cinema sul territorio piemontese. Ha lavorato con Piemonte Movie, Insolita Produzioni, Arco Film, KKC, è stata direttore commerciale per Officine UBU e ha fondato, con Gaetano Renda, l’associazione culturale Slow Cinema. Ha tenuto corsi monografici di cinema presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

 

 

 

 

Chiara Pani

Nata a Torino nel 1971, laureata in Storia e Critica del Cinema nel capoluogo piemontese, dal 2011 al 2016 ha fatto parte dello staff del TOHorror Film Fest, “Festival Internazionale di Cinema e Cultura del Fantastico”, col quale attualmente collabora ancora in qualità di consulente esterno e per il quale farà parte della giuria dell’edizione 2018. In passato, per il Fest ha svolto i ruoli di selezionatrice nel Concorso Internazionale Lungometraggi, traduttrice e curatrice dei contatti con autori e distributori, in particolare a livello internazionale.

Dopo gli esordi su un blog personale, dal 2011 collabora stabilmente sia con l’edizione web che con quella cartacea di Nocturno, rivista nazionale specializzata nel cinema di genere. Attualmente, oltre al ruolo di redattrice, ricopre anche quello di componente del direttivo del sito web, mirando in tale ambito a introdurre contenuti nuovi e consolidare la presenza online del brand cartaceo.

Ha collaborato con varie testate web tra cui Horror.it, CineClandestino, Positifcinema, Orizzonti di Gloria e Point Blank, per il quale ha gestito la rubrica horror "Cose Preziose". Dal 2013 al 2016 ha co-gestito il portale di cinema di genere Fascination Cinema, ricoprendo il ruolo di direttore responsabile, e relativa pagina Facebook. Ama la Settima Arte a 360 gradi, con una predilezione per il genere horror e un'attenzione particolare alle dinamiche storiche e sociali che si celano dietro questo tipo di cinema. Nella scrittura, preferisce l'approccio analitico e inter-disciplinare, prediligendo il formato saggistico.  

 

  

 

 

Umberto Mosca (Premio Giovani) 

Giornalista e critico cinematografico, è un Media Educator che progetta e conduce percorsi didattici e formativi sull’utilizzo del cinema e del prodotto audiovisivo negli ambiti film literacy, audience building e media training. Professore a contratto presso il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino, è Direttore del Master in Management della produzione e della distribuzione audiovisiva e crossmediale.

Da venticinque anni è consulente di AIACE Torino, per cui progetta e conduce corsi di analisi del film. Selezionatore dei concorsi e curatore dei laboratori didattici di Sottodiciotto Film Festival, di cui è co-fondatore. Direttore artistico e fondatore di MyGeneration Festival, dedicato ai video indipendenti prodotti in Italia (video musicali, web series, video blog). È direttore artistico del Concorso Soundies di Seeyousound Music Film Festival.

Giornalista pubblicista e critico cinematografico, è autore di volumi monografici sui registi François Truffaut, Sam Peckinpah, Jim Jarmusch, Mohsen Makhmalbaf, Paolo Gobetti. Ha pubblicato inoltre “Gioventù catodica”, “Cinema e Rock”, “Orizzonti della Media Literacy”. Ha scritto su numerosi periodici, quali: Cineforum, Duellanti, Panoramiques, L’indice dei libri del mese.

 

 

 

 

Libera Accademia d'Arte Novalia (Premio Animazione)

Visto il gran numero e la qualità delle opere di animazione pervenute nella I edizione del Festival, dal 2017 è stato appositamente istituito il "Premio Libera Accademia d'Arte Novalia" per il miglior cortometraggio di animazione. Il premio viene assegnato da una Giuria ad hoc, composta da docenti e membri della scuola saviglianese, guidati da Daniele Cazzato, artista, curatore museale e fondatore dell'Accademia.

Novalia, nata nel 1992 come scuola d'arte e attualmente avente sede nello splendido edificio seicentesco di Palazzo Taffini d'Acceglio, in quanto accademia di alta formazione, si pone come una sorta di connubio tra un'antica bottega di pittura rinascimentale e le estreme forme di contemporaneità figurativa.